
QUEL MAGICO SENSO DI APPAGAMENTO NELL’ILLUSTRARE USANDO MATITE E ACQUERELLO
Hai presente quel senso di appagamento che si ha quando facciamo qualcosa che ci piace? Ecco, io vivo questa sensazione ogni volta che uso le tecniche tradizionali per le mie illustrazioni.
Il dilemma che spesso affligge chi fa questo lavoro è: tecniche digitali o tradizionali?
Beh, in realtà non c’è una risposta unica. Dipende.
Io mi muovo fra il digitale e le tecniche tradizionali, ma le sensazioni che mi da una matita, o l’acquerello che prende forma su un foglio bagnato, non è possibile ritrovarle lavorando in digitale.
Ma, come premesso, la scelta di orientarsi in un senso o nell’altro dipende da diversi fattori e non sempre è una questione di velocità nell’esecuzione del lavoro. Non tutti i lavori sono veloci solo perché fatti in digitale, così come avendo preso dimestichezza con le tecniche tradizionali, si può comunque velocizzare il processo di lavoro.
Si può anche scegliere di mixare le due tecniche.
Alla fine dipende anche dalla finalità del lavoro a cui ci stiamo dedicando.
Però, al di là del flusso di lavoro e della velocità di esecuzione, l’appagamento resta per me una componente fondamentatale. Credo fortemente che sia assolutamente necessario trovare un senso di appagamento, non solo alla fine di un lavoro, quando guardando quello che si è fatto ci diciamo “hey, è stata dura, ma sono soddisfatta!”, ma anche durante il processo stesso di lavoro. Insomma, è difficile trovare chi si sente appagato da ogni minima fase del lavoro che sta portando avanti, sia esso un lavoro creativo o meno, però un piccolo angolo di appagamento è indispensabile, un angolo tutto nostro dove ci sentiamo a nostro agio.
Anche perché va benissimo uscire dalla propria comfort zone, ma è anche necessario avere un luogo in cui stare comodi dopo aver saltato tutti gli ostacoli che l’uscita dalla zona di comfort comporta.